lunedì 29 aprile 2013

Guerra tra poveri

I recenti fatti di cronaca fanno paura. 
In visione più allargata fa ancora più paura, secondo me, l'idea che ci sta dietro. Questa fermentazione di odio tra classi sociali causato da fortissime ingiustizie. In particolare si sta creando un vero e proprio odio tra "poveri", mentre i ricchi guardano dall'alto compiaciuti.
Penso che sia proprio questo ciò che porta una persona comune, come molte altre, a sparare a dei carabinieri in servizio che rischiano la propria vita ogni volta in cambio di pochi soldi per proteggere dei maiali in una stalla.
Se avessimo davvero a che fare con dei Politici con la P maiuscola, e non con dei maiali, non ci sarebbe bisogno di tutta quella mole di scorte di cui inutilmente si servono.
Dubito fortemente che Obama abbia più auto blu, scorta ecc. di un inutile politico italiano del calibro di (ne cito uno per parte) Brunetta o Bindi.

L.M.

lunedì 22 aprile 2013

Responsabilità


"Che scarso rispetto per le opinioni delle elettrici e degli elettori. Con questi dirigenti non vinceremo mai"
Correva l'anno 2002. A piazza Navona Nanni Moretti, di fronte ad un vasto pubblico, profetizzava ciò che sembra valere ancora oggi, a distanza di ben 11 anni. 
Cosa è cambiato da allora?
Oggi, 22 Aprile 2013 ore 17.56 possiamo dire: ben poco.
Ora come allora il centrosinistra italiano (al tempo si parlava di Ulivo) si trova a fronteggiare il fenomeno Berlusconi. Da allora, se non anche prima, gli interpreti di questo grottesco teatrino sono per la maggior parte sempre gli stessi. 
Coerentemente con il passato, anche oggi non viene a mancare la vena di autodistruzione e di masochismo del centrosinistra. Nel momento in cui sembra che tocchi davvero a loro dover governare e riformare il paese, ecco che puntualmente saltano fuori scandali e bagarre che lasciano terreno libero in favore di un avversario politico che altrimenti sarebbe già perito da tempo.
In questo modo poi vien sempre facile fare l'ombra e criticare l'operato (e il non operato) di chi è al governo al posto loro. 
Da quanto tempo è presente una situazione del genere? 5, 10, 20 anni? Dite voi.
Di fronte ad una situazione politica in Italia già di per se ridicola da sempre, dal 2008 ci si è messa pure la crisi a peggiorare le cose. Come se non bastasse, la scure delle tasse e dell' inflazione si è abbattuta sul ceto medio impoverendolo paurosamente. Poi ci si stupisce di leggere che i consumi siano drasticamente calati. Ma ragioniamo: il ceto basso non ha praticamente influenza sui consumi, vista la scarsa possibilità economica; il ceto alto, che invece gode di una grande liquidità, ottiene quasi tutto in maniera gratuita, e quando non lo ottiene gratuitamente comunque trova il modo di evadere fiscalmente. Ricorderete senz'altro tutti quello spot pubblicitario (che sembrava quasi una presa in giro) che andava in onda qualche anno fa sulle reti televisive principali, diceva: "Fai girare l'economia", il tutto contornato da tante persone sorridenti con sacchetti della spesa pieni di tutto e di più. Con una situazione del genere sembra ovvio che l'unica classe sociale che davvero può far tornare i consumi a livelli quantomeno normali, e quindi a "Far girare l'economia" sia il ceto medio. Vai a spiegarglielo ai professori.
Diceva Maffeo Pantaleoni, grande economista italiano, a cavallo tra l’800 e il 900:
“Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse; fissare le tasse in modo che non ostacolino la produzione e il commercio o per lo meno che lo danneggino il meno possibile”. 
Eppure voi avete mai sentito un "onorevole" (si, che ci crediate o no, si fan chiamare così) parlare di carneficina del ceto medio? Ve lo dico io, nessuno ne parla. Una macelleria sociale come quella del governo Monti, sostenuta da una larga maggioranza che comprendeva destra e sinistra, sono tutti buoni a farla. A mettere tasse su tasse non c'è bisogno di un egregio professore di economia che predica bene ma razzola male; andava più che bene anche il portiere del vostro condominio.
Dunque le tasse. Ci dicono di pagarle perché altrimenti il paese va in bancarotta, il debito è troppo alto, lo spread pure. Insomma l’incolpevole popolo italiano deve farsi carico, attraverso le tasse, di sopperire alla totale incapacità di gestire la situazione del debito pubblico di chi ci ha governato negli ultimi cinquant’ anni.
Ma poi, realmente, tutte queste tasse dove andranno a finire?
Finora abbiamo solo sentito parlare di continui tagli a sanità, istruzione, tutele del posto di lavoro. Grazie a questo genere di politica siamo il paese europeo che investe di meno in Cultura (lo scrivo con la C maiuscola perché la nostra cultura, se venisse valorizzata, farebbe invidia a tutto il mondo) ed istruzione. L’Italia, infatti, spende in cultura l’1,1% del totale della spesa pubblica. Con tutte le opere ed i monumenti che si trovano sul nostro territorio credo che sia un insulto che non ci meritiamo come popolo e come nazione. E’ recente anche la notizia che il solo Musee Du Louvre guadagna il 25% in più di tutti musei italiani messi insieme. E pensare che quest’ultimo contiene per la maggior parte opere di italiani, ed è gestito da uno staff composto per lo più da italiani. Allora forse qualcosa di buono lo sappiamo fare pure noi.
Di tutte queste cose parlano i comici italiani durante i loro spettacoli da quando si sono invertite le parti: i politici fanno i comici e i comici dicono cose serie. In un contesto del genere, allora forse è il caso di ringraziare dell’esistenza dei comici, da Grillo fino a Crozza, che ci rendono la pastiglia un po’ meno amara da mandar giù, raccontandoci come stanno realmente le cose aggiungendoci un velo di ironia, che non fa mai male.
Come già detto, quindi, se ne parla poco di queste cose. Molto meglio lasciare parlare di argomenti così scottanti  soltanto la rete ed i social network, che in Italia si cerca in continuazione di oscurare ed ostacolare in ogni maniera (vedi la critica verso Twitter di questi giorni ed il tentativo di limitare Wikipedia di qualche mese fa).
Sono rimasto basito di come una città come Bratislava, Slovacchia, che nell’immagine popolare viene vista come la classica città dell’ est arretrata e disastrata, sia invece anni ed anni luce molto più avanti rispetto a noi come copertura wi-fi. Infatti si può girare per le vie della città rimanendo sempre collegati ad una rete funzionante e super veloce. E in Italia?
In Italia ci sono questi personaggi, li chiamano politici. Non sanno nemmeno cosa sia una rete wi-fi talmente sono obsoleti, eppure, per scopi “istituzionali” vengano riforniti a tutto andare di iPad, iPhone e altri oggetti tecnologici all’ultimo grido, ovviamente in maniera del tutto gratuita. Non si è mai visto che l’idraulico venga fornito, in maniera gratuita, la cassetta degli attrezzi per lavorare, che, a dirla tutta, se la meriterebbe molto di più di tutti i parlamentari messi insieme.
Questi mostri si aggirano come zombie dentro al Parlamento da circa venti anni, ed ultimamente vogliono venire a raccontarci che ci vuole responsabilità per superare questa fase storica. Hanno iniziato a riempirsi la bocca con questa parola. Gli è piaciuta talmente tanto che la ripetono come un disco rotto da un anno. Ma siamo davvero sicuri che sappiano cosa sia questa “responsabilità”? Se davvero sapessero cosa sia allora non li avremmo ancora a capo di questa, ormai (e purtroppo), sedicente Repubblica.
Nel popolo inizia a farsi “viva e vibrante” l’idea che il nostro ultimo voto non sia servito a nulla. Siamo andati a votare per un cambiamento, per una interruzione con il passato, o forse sbaglio? Come andavano prima le cose non ci andavano tanto bene. Cosa otteniamo?
Più di un mese di Parlamento bloccato nel dopo voto, tuttora nessuna formazione di un governo. Uno stallo senza precedenti. Continue accuse pubbliche tra partiti che poi sotto banco si accoppiano felicemente per il mantenimento delle reciproche “cadreghe”. La rielezione di un capo dello stato ormai palesemente figlio del passato e ben lontano dalla realtà di oggi. Come può capire le esigenze di un giovane un ormai novantenne? O forse la domanda dovrebbe essere: come può capire un novantenne?
E intanto continuano le ruberie in tutta Italia da parte di una classe dirigente corrotta, vecchia ed ormai del tutto fuori dalla realtà, che intravedono soltanto filtrata dai vetri oscurati delle loro auto blu.

L.M.